È un po’ più piccolo di un’albicocca, la buccia sottile e levigata, il colore va dall’arancione al rosso scuro, all’interno una morbida e gustosa gelatina accoglie i piccoli semi. Si apre facilmente e se ne assapora l’interno estraendolo con un cucchiaino.

È il frutto della passiflora, conosciuto come Maracuja o Grenadilla. Il nome “frutto della passione” con cui è comunemente chiamato,  pare derivi dalla somiglianza dell’interno del fiore con la corona di spine sul capo del Cristo crocefisso.
La passiflora, pianta rampicante capace di diventare alta molti metri, genera un frutto ricchissimo di elementi nutrizionali come le vitamine A, B, C, E ed i sali minerali tra cui ferro, selenio, zinco ed una quantità di potassio maggiore perfino di quella delle banane. Contiene gli acidi grassi omega 6 e omega 3 ed ha forti proprietà antiossidanti e di contrasto all’invecchiamento cellulare. Ricchissimo di acqua, aiuta contro la ritenzione idrica e dà grandi benefici al colon. Pare abbia anche caratteristiche di sostegno cardiovascolare.
Questo piccolo e solare frutto è fortemente saziante ed idratante e per la sua bontà è il protagonista di molte ricette, succhi e cocktails.
Si può utilizzare  all’interno di torte e di morbide e versatili mousse. All’interno di salse accompagna piatti salati ed antipasti.
Può essere abbinato ad altri frutti per comporre rinfrescanti succhi o diventare una merenda gustosa e salutare se frullato da solo o con altri frutti e un poco di latte vegetale.
È insuperabile mangiare i frutti della passione appena raccolti, uno dopo l’altro, con l’unico rammarico di vederli finire.
È utile infine sapere che in erboristeria la passiflora, grazie soprattutto alla presenza di flavonoidi che agiscono sul sistema nervoso centrale, si usa (spesso in abbinamento con altre erbe) per prevenire ansia ed insonnia e per sciogliere gli stati di agitazione. In caso di asma e palpitazioni gli alcaloidi indocili agiscono in modo antispasmodico e calmante.

Maria F. Rummele

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