Il corpo è la prima dimora di ognuno e richiede delle attenzioni esattamente come la casa in cui abitiamo: in questo caso si tratta di cibo, acqua, ossigeno movimento e riposo. Richiede anche altro, ma già se gli forniamo questi quattro elementi, ci dimostrerà la sua riconoscenza con evidenti manifestazioni.
Oggi parleremo del cibo che è la materia prima con la quale facciamo costantemente la manutenzione al sistema mente corpo. È ormai dimostrato che mente e corpo sono due espressioni di un unico evento e numerosi studi sono stati fatti sull’apparato digerente ed in particolare sull’intestino e sulle sue connessioni con il cervello. Risulta evidente come lo stato di salute del microbiota, ossia della popolazione batterica presente all’interno del corpo umano, dipenda in larga misura da quello che mangiamo. La condizione del microbiota a sua volta influisce sul talamo, il quale invia messaggi al cervello. In base ai messaggi ricevuti, il cervello a sua volta attiva certe reazioni del corpo piuttosto che altre. E’ sufficiente che l’intestino riceva per un mese certi tipi di batteri per modificare delle aree del cervello, come ad esempio quelle in cui vengono elaborati i sentimenti ed il dolore.
Il cervello, la restante parte del corpo, il cibo che ingeriamo ed i batteri, interagiscono costantemente tra loro.
E’ quindi evidente che agendo su ognuno di questi elementi provochiamo effetti anche sugli altri. Ciò di cui ci nutriamo determina lo sviluppo di batteri che possono esserci amici o nemici, che possono rendere la nostra mente lucida o generare confusione, possono farci sentire attivi e vigorosi o stanchi ed apatici. Il nostro modo di pensare e di agire (in sintesi: la nostra vita intera) è strettamente collegato a quello che ingeriamo.
Essendo la nutrizione l’elemento sul quale ci è più facile intervenire, dovremmo imparare a mangiare i cibi prebiotici, che sono quelli che nutrono la microflora benefica.
Tra i piatti amati dai batteri buoni (come i bifidobatteri e i lattobacilli) troviamo per esempio le liliacee (tra cui porri, asparagi, cipolle, aglio, aloe), le composite (tra cui cicoria, carciofi, topinambur)e le crucifere (per es. cavoli, verze, senape).
Una pianificazione alimentare attenta a nutrire i batteri buoni e a far morire di fame quelli cattivi può trasformare la vita in modo straordinario.
Maria F. Rummele
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